DALLO STATO LIBERALE ALLO STATO AUTORITARIO? #NOIAMIAMOCHICIPARE – FAMIGLIA TRADIZIONALE IN PERICOLO? ECCO IL DDL ZAN

Il dibattito pubblico degli ultimi giorni si è acceso soprattutto dopo che l’artista Fedez ha esternato il proprio pensiero in merito alla questione relativa al “ddl Zan” in esame parlamentare. Che la libertà di pensiero sia inviolabile e che ci debba essere il totale riconoscimento dell’uguaglianza e di libertà di parola ce lo ricorda la Costituzione italiana con gli articoli 2, 3 e 21, come la Convenzione Europea dei diritti umani e, altrettanto, la Dichiarazione Universale dei diritti Dell’Uomo delle Nazioni Unite.

Occorre normare ciò che è già principio universale con il rischio di far passare il messaggio sociale che le Costituzioni e le Carte fondamentali di massima ispirazione umana non contino alcunché?

Chi è lo Stato per definirmi o definire gli altri? Per di più se si considera che la materia su cui si vorrebbe normare apparterrebbe, prevalentemente, a c.d. diritti indisponibili, Basterebbe anche considerare l’art. 14 della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo per ricordare a noi stessi che esiste il c.d. “DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE” in base al quale “Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione”.

Inasprire le pene è un conto e non ci sarà nessuno che non sarà a favore del vero contrasto ai fenomeni di discriminazione, ma altro conto è definire per legge chi e cosa una persona debba essere e inserirle in categorie. E’ pacifico che vi è un aumento di tutti quei reati chiamati crimini d’odio e già la giurisprudenza più recente è intervenuta riconoscendo l’omosessualità quale “condizione personale di tutela alla luce dei principi costituzionali del nostro Paese.”

 

Corruptissima re publica plurimae leges” scriveva Tacito nei suoi “Annali”, chiarendo come la moltiplicazione delle leggi non assicura la qualità di un sistema politico o giuridico.

Premettendo che in uno Stato democratico ogni cittadino è libero di fare le proprie scelte, in base alle proprie aspirazioni, ai propri orientamenti e di essere tutelato contro ogni forma di discriminazione, le perplessità che emergono sono le novità che questa normativa apporterebbe nei diritti finora conosciuti. Il Ddl Zan, insomma, è come quei lupi travestiti da agnelli che, proponendosi come salvatori del mondo, proprio il mondo finiscono per divorare”. Aldo Rocco Vitale, Visiting Prof. Facoltà Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

 

“Viene finalmente affermata l’esistenza di realtà diverse rispetto alla realtà riconosciuta comunemente, ma il disegno di legge zoppica. Basta leggere l’art. 1 per vedere che esiste un fenomeno di classificazione delle persone. Ma è un circo? Non era sufficiente rafforzare le norme già presenti? Si parla tanto di libertà e di scelte, ma sembra più altro un problema politico, tant’è che si sono dimenticati della idoneità sessuale. E’ un grave errore e limite del partito politico della sinistra e traspare in tutto la sua forza la volontà di procedere unicamente ai fini elettorali. Ci si dimentica che la persona è una persona non può essere incanalata nelle categorie, dimenticandone tra l’altro alcune. Si perché da nessuna parte viene menzionata la drag queen. Inoltre, si parla tanto di idoneità sessuale, ma mai, mai di orientamento sessuale. E’ la conferma del fallimento dell’educazione civica, la morte della buona eduzione ed il rispetto verso ogni forma vivente e persona. Bisognerebbe educare alla felicità, alla serenità, sempre con il buon gusto ed al rispetto. Non possono esistere categorie, ma identità sessuali diverse. Affermare le categorie, vuol dire ghettizzare le persone. In più si sono dimenticati della mia categoria – drag queen – e quindi? Non esisto anch’io? Voglio e pretendo rispetto. Ribadisco, ci vuole idoneità sessuale, un’idoneità in grado di comprendere l’esistenza dei limiti che ci devono essere verso ogni persona. L’art. 1 è proprio un disastro. Voler creare delle categorie nel 2021? La sessualità è un bene primario della vita. Iniziamo ad educare al rispetto delle persone, al principio santo della vita data da Dio seguendo l’inclinazione del figlio stesso. Sembra proprio che sia un progetto di legge fatto di corsa”, Madame Sissì, Art Club Disco, Desenzano.

 

Intanto il Ddl Zan sta spopolando sui social negli ultimi giorni: personaggi famosi, da artisti ad influencer, mostrano la mano con scritto “Ddl Zan” e l’hashtag #diamociunamano. Un invito per far diventare virale la richiesta di accettazione della legge Ddl Zan, soprattutto dopo l’accaduto di Malika Chalhy, la ragazza cacciata da casa perchè lesbica.

 

“La piena espansione del relativismo pone in discussione la fondamentale relazione uomo-donna fin dall’adolescenza e sta diventando persuasione di massa, mediaticamente egemone. Il solo ostacolo a tutto ciò è la ragionata riproposizione del vero sulla persona, sulla sua natura, e sulle sue relazioni, anzitutto fra i sessi. Per gli ideologi del gender il modo per superare l’ostacolo non è il confronto, magari aspro: è piuttosto la sanzione penale. Sarà quindi qualificato discriminatorio, e punito col carcere, chi rifiuta la badante che cerca per il caro anziano, se si propone un trans; o chi affitta un proprio appartamento solo a studentesse; o chi impartisce insegnamenti scientifici basati sulla realtà e non sull’identità di genere…” Alfredo Mantovano – pubblicato su Tempi Magazine, agosto 2020, ex politico, magistrato.

 

"È una vittoria della democrazia e delle persone che non accettano più un Paese delle discriminazioni e di persone vittime di violenza. È una spirale che deve finire e una legge di civiltà, l’Italia la merita". Con queste parole, dal palco della manifestazione in sostegno dell'approvazione del Ddl Zan, in piazza dell'Arco della Pace a Milano, l’omonimo promotore della legge contro l'omotransfobia, Alessandro Zan, ha commentato entusiasta la grande partecipazione delle persone scese in piazza per lottare contro l’odio e in favore dei diritti. "Viviamo ancora in una società intrisa di odio e discriminazione e mi aspetto che il Senato continui senza sotterfugi e o ostruzionismi la discussione di questa legge cercando di attuarla il prima possibile" ha concluso il deputato Zan.

“Il contrasto all’omofobia si delinea allora come una foglia di fico dietro la quale nascondere il vero obiettivo, ossia la possibilità di censurare un certo modo di pensare per imporne un altro. Si vuole costruire un “homo novus” accusando chi è contrario. La legge sull’omofobia altro non è che la minaccia dell’olio di ricino per chiunque si opponga a un ricatto ideologico subdolamente totalitario, che pretende di portare alle estreme conseguenze quello sbaglio della mente umana’ che è l’ideologia gender”.

Una campagna nazionale social indirizzata alle studentesse, agli studenti e al mondo della scuola dal titolo “Nessun giudizio in amore”. Sinistra Italiana, che ritiene il ruolo della scuola decisivo per rendere la società più inclusiva ed accogliente.

 

Altri giuristi “Si istituisce, inoltre, un vero e proprio reato d’opinione basato sul presunto movente d’odio: “si tratta di un reato costruito senza una idonea base empirica accertabile dal giudice”: ti punisco perché ti attribuisco una disposizione d’animo che ritengo malvagia, un’intenzione che secondo me è sbagliata, andando verso un modello che “punisce la manifestazione di idee per correggere gli individui in ordine alla loro disposizione interiore. Detto questo, va da sé che la discriminazione e la sua istigazione sono esecrabili e ciò vale per tutti, non solo per l’eventuale omofobia. Per questo esiste già una tutela da parte del codice penale, con tutte le aggravanti legate ai futili motivi, a conferma che una legge ad hoc non serve se non a tutelare una categoria o un certo gruppo sociale rispetto alla collettività. Si introduce una disciplina che comprime la libertà “entro confini di ciò che altri consentono di dire e di non dire, così degradandola alla ‘libertà’ di esprimere non ciò che la persona pensa, bensì ciò che altri hanno deciso che meriti di essere manifestato”.

 

“Migliaia di persone sotto l'arco della Pace per chiedere di votare al più presto il disegno di legge contro l'omotransfobia. Sul palco anche la vincitrice di "Amici"

 

“La citata Proposta di legge con il suo articolo 3 introduce una clausola di salvaguardia dell’art. 21 della Costituzione. È singolare che una Proposta di legge, destinata – se approvata e promulgata – a diventare legge ordinaria, tuteli una norma costituzionale, la quale è sovraordinata a ogni legge ordinaria. La norma ordinaria deve essere conforme alla Costituzione. Non può proporsi la sua tutela. Siamo, evidentemente, in presenza di una «contraddizione tecnica», che la ratio dell’ordinamento liberal-costituzionale non dovrebbe tollerare. Tanto meno ammettere. Si assiste, così, al ribaltamento della gerarchia ordinamentale”, da altri giuristi.

 

Le brevi

Il 4 novembre 2020 la Camera dei Deputati della Repubblica italiana ha approvato con 265 voti favorevoli e 193 contrari la Proposta di legge Zan, avente ad oggetto «Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità»

 

Art. 21 Cost. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” salvo i limiti sempre enunciati nella nostra carta fondamentale e come per legge.

 

Vox, l’Osservatorio per i diritti- nel 2019 sono stati 187 gli episodi di omotransfobia, un dato in linea con quello riportato da Arcigay: sono aumentate del 6% le discriminazioni sul luogo di lavoro ai danni delle persone LGBT (Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender), le segnalazioni al numero verde contro l’omotransfobia sono oltre 20.000, soprattutto provenienti da minori.